Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15347 del 21 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:15347PEN

Massima

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Il diritto di critica politica non può essere invocato per giustificare espressioni gravemente lesive della sfera personale di un soggetto, in assenza di riferimenti a vicende che possano legittimare un dibattito di natura politica. L'esimente del diritto di critica politica è esclusa quando le espressioni utilizzate, come quelle di "ricattatore" e "poco di buono", risultano sproporzionate e non strettamente connesse all'esercizio di tale diritto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale esimente, deve effettuare un rigoroso bilanciamento tra il diritto di critica e la tutela della reputazione altrui, escludendo l'applicabilità della scriminante quando le modalità espressive utilizzate travalicano i limiti della continenza e della continua pertinenza al tema oggetto di discussione. Inoltre, la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in appello, essendo un istituto eccezionale, può essere legittimamente negata dal giudice di merito qualora ritenga congruamente motivata l'indispensabilità della stessa ai fini della decisione. Infine, la nullità della notifica del decreto di citazione in appello non può essere eccepita tardivamente, in quanto l'illeggibilità della firma dell'ufficiale notificatore non inficia la validità della notifica stessa, essendo sufficiente che dal contesto risulti in modo certo l'avvenuta notificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 269/2009 CORTE APPELLO di SALERNO, del 12/11/2009;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO Alfonso;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per il rigetto;

udito, per la parte civile, avv. Pinto M..

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ca. Gu. e' stato condannato …

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