La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il permesso di costruire in sanatoria può essere legittimamente rilasciato solo se l'intervento edilizio non comporta un aumento della superficie utile e della volumetria rispetto alla situazione preesistente, salvo quanto previsto dall'art. 11, comma 1, della L.R. n. 28/2007 in materia di incrementi per miglioramento dell'isolamento termico e acustico. In particolare, non è consentito autorizzare la chiusura di spazi aperti, come pensiline e tettoie, che determinano un aumento della superficie di calpestio e della volumetria, a meno che non siano aperti su almeno tre lati. Inoltre, nel calcolo della volumetria non possono essere computati gli elementi strutturali e di copertura che eccedono i limiti dimensionali stabiliti dalla legge regionale, anche se finalizzati al miglioramento dell'efficienza energetica dell'edificio. L'amministrazione comunale è tenuta a verificare attentamente la conformità dell'intervento edilizio alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti, senza poter autorizzare aumenti di superficie e volumetria non consentiti dalla normativa, anche in presenza di una richiesta di sanatoria.