Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42569 del 27 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:42569PEN

Massima

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La circostanza aggravante del furto per esposizione alla pubblica fede di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p. sussiste anche quando il bene sottratto si trovi in un luogo privato recintato, purché la recinzione non sia idonea a garantire una effettiva protezione del bene, risultando facilmente superabile e tale da lasciare il bene esposto al solo senso di rispetto altrui. Pertanto, ai fini dell'applicazione di tale aggravante, non è sufficiente la mera assenza di effrazione della recinzione, essendo necessario valutare in concreto le caratteristiche della stessa e la sua concreta idoneità a impedire l'accesso al bene, in modo da accertare se questo risulti effettivamente esposto alla pubblica fede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/04/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio con riferimento all'esposizione alla pubblica fede;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di…

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