Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22603 del 9 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22603PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione di identità personale di cui all'art. 495 c.p. si consuma al momento in cui le false dichiarazioni vengono rese all'autorità pubblica, indipendentemente dal fatto che il pubblico ufficiale accerti o meno la reale identità del dichiarante. Pertanto, è irrilevante che successivamente gli operanti di polizia giudiziaria abbiano appreso la vera identità dell'indagato o che questi l'abbia spontaneamente rivelata. La condotta tipica del reato si realizza con l'esibizione o la presentazione di un falso documento di identificazione all'autorità preposta al controllo, in quanto ciò equivale a declinare le proprie generalità in conformità alle indicazioni contenute nel documento, non rispondenti al vero. La valutazione negativa sulla concessione della sospensione condizionale della pena può essere fondata non solo sulla reiterazione di precedenti condanne, ma anche sulla circostanza che il reato sia stato commesso al fine di evitare le conseguenze penali derivanti dalla guida di un veicolo senza patente, in quanto tale finalità è indice di una maggiore pericolosità sociale del reo e della inefficacia delle precedenti condanne a contenerne gli impulsi illeciti. Non sussiste alcuna contraddizione tra l'esclusione della recidiva e il diniego della sospensione condizionale della pena, trattandosi di valutazioni distinte e non sovrapponibili, essendo il primo giudizio fondato su una valutazione retrospettiva dei precedenti penali del reo e il secondo su una prognosi sul suo comportamento futuro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2110/2021, pronunciata in data 17.03.2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
letta le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MASTROBERARDINO Paola, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna di (OMISSIS) per…

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