Il giudice di pace è competente per i delitti di cui all'articolo 636 del codice penale, comma 1, in base alla suddivisione della competenza per materia prevista dalla legge. Pertanto, la competenza per il reato di cui all'articolo 636, comma 1, c.p. spetta al giudice di pace e non al giudice monocratico, in quanto la legge attribuisce espressamente tale competenza al giudice di pace. Tale principio si fonda sulla chiara disposizione normativa che individua la competenza del giudice di pace per i delitti previsti dall'articolo 636 c.p., senza distinzioni o eccezioni, e sulla necessità di rispettare la ripartizione della competenza per materia stabilita dal legislatore, al fine di assicurare un corretto esercizio della giurisdizione e una corretta applicazione delle norme processuali. La competenza del giudice di pace per i reati di cui all'articolo 636 c.p. rappresenta una scelta legislativa volta a valorizzare il ruolo di tale organo giurisdizionale, in linea con il principio di prossimità della giustizia e di semplificazione del sistema processuale penale. Pertanto, il giudice di pace è il giudice naturale precostituito per legge per i reati di cui all'articolo 636 c.p., comma 1, e la sua competenza non può essere derogata in favore del giudice monocratico.