Consiglio di Stato sentenza n. 414 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:414SENT

Massima

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La revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di autoscuola per perdita dei requisiti morali del titolare non consegue automaticamente al verificarsi di fatti tipizzati dalla legge, ma costituisce l'effetto di un ampio potere discrezionale dell'amministrazione di valutare la rilevanza di tali fatti in funzione della tutela degli interessi pubblici sottesi all'attività di autoscuola, tra cui rientrano non solo il corretto funzionamento della stessa e il generale rispetto delle norme, ma anche l'esigenza di garantire le peculiari finalità didattico-educative dell'autoscuola e la formazione di maturi e consapevoli utenti della strada. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente disporre la revoca dell'autorizzazione sulla base di una propria autonoma valutazione della gravità dei fatti addebitati al titolare dell'autoscuola, anche se oggetto di un decreto di citazione a giudizio penale, senza che sia necessaria un'ulteriore attività istruttoria sulla complessiva condotta dell'interessato, qualora i fatti contestati risultino di per sé gravi e incompatibili con l'affidabilità richiesta per l'esercizio dell'attività di autoscuola. La motivazione del provvedimento di revoca può essere sintetica, purché sia comunque rintracciabile l'iter logico-giuridico che ha condotto l'amministrazione alla decisione, senza che assuma rilievo la circostanza che l'amministrazione abbia previsto la possibilità di riesaminare il provvedimento all'esito del procedimento penale, trattandosi di una previsione ultronea.

Sentenza completa

N. 03525/2013
REG.RIC.

N. 00414/2014REG.PROV.COLL.

N. 03525/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 3525 del 2013, proposto da:
-OMISSIS-, in proprio e quale titolare della omonima ditta individuale, rappresentato e difeso dall'avv. Enrico Angelone, con domicilio eletto presso Studio Alfredo e Giuseppe Placidi in Roma, via Cosseria, n. 2;

contro

PROVINCIA DI NAPOLI, in persona del Presidente della Giunta provinciale in carica, rappresentata e difesa dagli avv. Aldo Di Falco, Luciano Scetta, con domicilio eletto presso la Segreteria del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI, Sez. III, n. 1887 d…

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