Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41020 del 11 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41020PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di estorsione sussiste quando l'agente, approfittando della condizione di difficoltà della vittima, conseguente a un precedente reato subito, pretende il pagamento di una somma di denaro quale corrispettivo per la restituzione del bene sottratto, in quanto tale condotta integra una minaccia implicita della definitiva perdita del bene, che costringe la vittima a subire gli effetti della richiesta estorsiva. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'agente agisca con uno scopo di profitto personale, essendo sufficiente che egli tragga un vantaggio economico dalla propria condotta, anche se indiretto o mediato, come nel caso in cui pretenda il pagamento di una somma di denaro quale compenso per l'attività di intermediazione posta in essere per la restituzione del bene sottratto. La valutazione della attendibilità della persona offesa, quale fonte di prova, non può essere messa in discussione sulla base di mere incertezze o imprecisioni nella ricostruzione mnemonica dei fatti, in assenza di concreti elementi che facciano sospettare intenti calunniosi, essendo sufficiente che le sue dichiarazioni risultino coerenti e sorrette da altri riscontri probatori. Le informazioni acquisite da fonti confidenziali, ancorché anonime, possono essere legittimamente utilizzate dagli inquirenti per l'avvio delle indagini, anche se di per sé non possono costituire fonte probatoria, purché non siano l'unico elemento a fondare l'accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1428/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 28/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. ((omissis)) che ha concluso per l'accoglime…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.