Consiglio di Stato sentenza n. 2411 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:2411SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area non può essere modificata d'ufficio dalla Regione in sede di approvazione definitiva del Piano Regolatore Generale, in assenza di adeguata motivazione che dimostri la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge regionale, quali l'accoglimento di osservazioni degli interessati o l'esigenza di coordinamento con altri strumenti di pianificazione territoriale. In particolare, qualora l'area sia già destinata dal previgente strumento urbanistico a zona D4 per attività estrattive e connesse, e risulti inclusa nel Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE), la modifica d'ufficio operata dalla Regione che la riclassifica come zona agricola E1 è illegittima per carenza di motivazione, in quanto tale destinazione risulta obiettivamente incompatibile con le caratteristiche geomorfologiche dell'area e con la pregressa e consolidata vocazione estrattiva, senza che la Regione abbia adeguatamente giustificato le ragioni di tale mutamento, anche in relazione alle esigenze di coordinamento con il PRAE. Pertanto, il potere di modifica d'ufficio del Piano Regolatore Generale da parte della Regione è circoscritto e deve essere esercitato nel rispetto dei presupposti previsti dalla legge regionale, non potendosi ammettere una generica e apodittica motivazione che non dia conto dell'osservanza di tali presupposti. Inoltre, ciò che l'Amministrazione comunale può realizzare attraverso un piano particolareggiato, ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del PRAE, non può essere precluso nell'ambito della pianificazione urbanistica generale.

Sentenza completa

N. 08954/2011
REG.RIC.

N. 02411/2014REG.PROV.COLL.

N. 08954/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8954 del 2011, proposto da:
Regione Puglia, in persona del Presidente
pro-tempore
della Giunta Regionale, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata in Roma, alla via Barberini n. 36, presso la delegazione della Regione Puglia, per mandato a margine dell'appello;

contro

Rodisano Marmi S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro-tempore
, non costituita nel giudizio d'appello;

nei confronti di

Comune di Apricena, in persona del Sindaco
pro-tempore
, non costituito nel giudizio di primo grado e nel giudizio d'appello;

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