Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37799 del 12 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37799PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione, afferma il seguente principio di diritto: La motivazione della sentenza di condanna, che si fonda sulle dichiarazioni delle persone offese e sulle ricognizioni svolte nel corso delle indagini, è da ritenersi congrua e logica quando tali elementi probatori risultano caratterizzati da costanza e coerenza, e sono corroborati da ulteriori riscontri esterni, anche di natura documentale. In tali ipotesi, i motivi di ricorso che si limitano a reiterare le argomentazioni già disattese dal giudice di merito, senza confrontarsi in modo specifico e argomentato con la motivazione della sentenza impugnata, devono essere dichiarati inammissibili per difetto di correlazione e di autosufficienza. Ciò in quanto il ricorso per cassazione non può ignorare le ragioni poste a fondamento del provvedimento censurato, ma deve svolgere una critica argomentata avverso la decisione impugnata, indicando le specifiche ragioni di illogicità o di ridotta valenza dimostrativa degli elementi posti a base della condanna. La mera riproposizione, anche nel segno grafico, delle censure già prospettate in appello e motivatamente respinte dal giudice di merito, senza alcun confronto con le argomentazioni della sentenza impugnata, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione, in applicazione dei principi di autosufficienza e correlazione tra l'atto di impugnazione e il provvedimento censurato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA G. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - Consigliere

Dott. PERROTTI - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 5/10/2017 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. Cocomello Assunta, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Avverso la sentenza indicata in epigrafe,. che ha riformato solo quoad poenam…

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