Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33812 del 5 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33812PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere, afferma che, in tema di impugnazione di provvedimenti cautelari revocati o divenuti inefficaci, perché possa ritenersi sussistente l'interesse del ricorrente a coltivare l'impugnazione ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione, è necessario che tale interesse sia specificamente e motivatamente dedotto dall'interessato in modo da evidenziare in concreto il pregiudizio derivante dal mancato conseguimento della pronuncia favorevole; in mancanza di tale deduzione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò comporti la condanna alle spese processuali o al pagamento della sanzione pecuniaria, non essendo configurabile un'ipotesi di soccombenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 11/2013 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 12/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)): inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Ha proposto ricorso per cassazione (OMISSIS), avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bologna, in data 11 gennaio 2013, con la quale e' stata parzialmente confermata quel…

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