Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19634 del 10 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19634PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare personale, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali e valutativi sottesi all'adozione della misura. Il controllo di legittimità è circoscritto all'esame dell'atto impugnato al fine di accertare la sussistenza di specifiche violazioni di legge o di manifesta illogicità della motivazione, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti o la valutazione delle circostanze compiuta dal giudice di merito. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, quando la motivazione del provvedimento impugnato risulti adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Inoltre, la posizione processuale di ciascun indagato o imputato è autonoma, sicché la valutazione ai fini dell'applicazione della misura cautelare deve fondarsi, oltre che sulla diversa entità del contributo materiale e/o morale assicurato alla realizzazione dell'illecito, anche su profili strettamente attinenti alla personalità del singolo, potendosi così giustificare l'adozione di regimi difformi pur a fronte della contestazione di un medesimo fatto di reato. Infine, in caso di richiesta di revoca o sostituzione della custodia cautelare in carcere per uno dei reati per i quali vige la presunzione relativa di adeguatezza di tale misura, il giudice può limitarsi a dare atto dell'inesistenza di elementi idonei a superare tale presunzione, senza dover fornire specifica motivazione, salvo che la difesa abbia evidenziato circostanze idonee a dimostrare l'insussistenza di esigenze cautelari o abbia dedotto l'esistenza di elementi specifici dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere tutelate con misure diverse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. VIGNALE Lucia - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/01/2023 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRO D'ANDREA;
lette/sentite le conclusioni del PG FELICETTA MARINELLI.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 19 gennaio 2023 il Tribunale del riesame di Caltanissetta ha rigettato l'appello proposto ai sensi dell'articolo 310 c.p.p. da (OMISSIS), indagato per i reati di cui a Decreto del Presidente della Rep…

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