Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5893 del 2016

ECLI:IT:TARNA:2016:5893SENT

Massima

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La dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse da parte del difensore della parte ricorrente comporta l'improcedibilità dell'impugnazione, in quanto il giudice amministrativo, in ossequio al principio dispositivo, non può decidere la controversia nel merito, ma deve limitarsi a pronunciare una declaratoria di improcedibilità. Ciò in quanto, in assenza di repliche o diverse richieste da parte della controparte, il venir meno dell'interesse della parte ricorrente alla decisione del ricorso impone al giudice di prendere atto di tale sopravvenuta circostanza, senza poter entrare nel merito della controversia. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse da parte del ricorrente comporta l'improcedibilità del ricorso, in quanto il giudice amministrativo, nel rispetto del principio dispositivo, non può sostituirsi alla volontà della parte e decidere la controversia nel merito, ma deve limitarsi a prendere atto del venir meno dell'interesse alla decisione. Tale principio è applicabile ogni qualvolta il ricorrente manifesti la sopravvenuta mancanza di interesse alla prosecuzione del giudizio, senza che la controparte avanzi eccezioni o richieste diverse.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/12/2016

N. 05893/2016 REG.PROV.COLL.

N. 11712/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11712 del 2000, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)) C.F. DDMCMN48R14F839O con il quale elettivamente domicilia in Napoli alla via Duomo, n. 266;

contro

Comune di Forio, in persona del rappresentante legale p.t, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- dell'ordinanza di demolizione n. 314 dell’11 luglio 2000, notificata il 30 agosto 2000;

- di ogni altro atto connesso, collegato e conseguente, ivi compresi quelli richiamati nell’ordinanza di cui innanzi, comunque lesivi della posizione giuridica del ricorrente;

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