Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 43550 del 21 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43550PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e del pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunta non solo dalla gravità astratta del titolo di reato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze della condotta criminosa, le quali denotano una radicata e professionale dedizione dell'indagato all'attività illecita, svolta nell'ambito di un contesto organizzato e a favore di una rilevante rete di clientela. Tali elementi, che rivelano l'elevata pericolosità sociale dell'indagato, possono giustificare l'adozione della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere, anche in assenza di recenti condotte delittuose, qualora le pregresse attività criminose si siano protratte ininterrottamente per un significativo lasso di tempo e vi siano concreti elementi che facciano ritenere probabile la reiterazione di condotte analoghe in caso di applicazione di misure meno gravose. La valutazione della concretezza e attualità del pericolo di recidiva non deve essere limitata alla mera gravità astratta del reato, ma deve tenere conto delle specifiche modalità di realizzazione della condotta, della capacità criminale dimostrata dall'indagato e della persistenza del suo inserimento in contesti delinquenziali, elementi che possono giustificare l'adozione della misura cautelare più afflittiva anche in assenza di recenti condotte illecite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/03/2017 del Tribunale del riesame di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano con ordinanza 8/09/2…

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