Il principio di diritto che si può estrarre dalla sentenza è il seguente: Il rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi degli articoli 36 e 45 del D.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) è subordinato al requisito della "doppia conformità" dell'intervento edilizio abusivo, ovvero alla conformità dello stesso sia alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione, sia a quella vigente al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Tale requisito non può essere derogato nemmeno dalla legislazione regionale, in quanto costituisce un principio fondamentale della materia del governo del territorio. La mancanza della doppia conformità, come nel caso di opere realizzate in assenza delle necessarie autorizzazioni in materia antisismica, preclude il rilascio del permesso di costruire in sanatoria e non determina l'estinzione dei reati edilizi e antisismici contestati. L'atto di asservimento dei suoli, inoltre, costituisce un presupposto legale per il rilascio del permesso di costruire, anche in sanatoria, in quanto finalizzato a garantire l'irreversibilità dell'accorpamento tra i fondi ai fini del rispetto dell'indice di fabbricabilità fondiaria. Infine, il giudice penale può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'ordine di demolizione dell'opera abusiva, in quanto tale manufatto rappresenta una conseguenza dannosa o pericolosa del reato da eliminare.