Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7288 del 18 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7288PEN

Massima

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Il delitto di rissa, quale contesa tra più persone animate dall'intento di aggredirsi reciprocamente, richiede la prova della reciproca volontà di sopraffazione e del dolo specifico, non essendo sufficiente la mera partecipazione all'alterco, ben potendo un soggetto essere animato da puro spirito difensivo, tale da integrare la scriminante della legittima difesa. Tuttavia, ove siano presenti testimonianze dirette di agenti di polizia penitenziaria che abbiano assistito ai fatti e riferito di aver visto tutti gli imputati intenti ad azzuffarsi, il giudice di merito può fondare il proprio convincimento sulla loro attendibilità, senza che ciò integri una violazione del principio di personalità della responsabilità penale, anche in assenza di specifiche condotte individuali, atteso che la responsabilità per il delitto di rissa può essere affermata sulla base della partecipazione all'alterco, a prescindere dal ruolo svolto da ciascuno. Inoltre, il giudice di merito non è tenuto a motivare analiticamente in ordine alla mancata concessione delle attenuanti generiche, ove ritenga che i fatti accertati non possano essere considerati di lieve entità, in ragione della notevole carica di violenza che ha animato i partecipanti alla rissa, la quale avrebbe potuto cagionare danni ben più gravi se non fosse intervenuta tempestivamente la polizia penitenziaria a sedare lo scontro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS),

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2257/2010 CORTE APPELLO di CATANIA, del 26/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il Pg in persona del Sost.Proc.Gen. Dott. Fraticelli M., che ha chiesto dichiararsi inammissibil…

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