Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39420 del 25 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39420PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti si configura quando il soggetto, pur non essendo il diretto esecutore materiale della condotta illecita, svolge un ruolo di agevolazione e rafforzamento del proposito criminoso del complice, attraverso comportamenti oggettivamente idonei a facilitare l'attività di spaccio, come il posizionarsi all'esterno di un luogo di cessione per agevolare l'accesso dei clienti, il proferire frasi rassicuranti verso il pusher all'interno, l'indugiare sul posto senza fuggire all'arrivo delle forze dell'ordine. Tali condotte, anche se non direttamente riconducibili alla materiale cessione della droga, integrano un contributo causale al reato, non essendo necessario che il concorrente abbia la piena consapevolezza dell'attività illecita in corso. La quantità complessiva delle sostanze detenute e la non occasionalità della condotta, inoltre, escludono la possibilità di riconoscere l'attenuante del fatto di lieve entità, in quanto uno degli indici di valutazione previsti dalla legge risulta negativamente assorbente, rendendo irrilevanti le altre considerazioni. Infine, la pena inflitta, seppur contenuta nei minimi edittali in ragione delle attenuanti generiche riconosciute, non può essere ulteriormente ridotta in sede di legittimità, in assenza di una impugnazione del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 17/04/2013 della Corte di appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 17/04/2013 la Corte d'appello di Napoli, respingendo il gravame propo…

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