Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44822 del 6 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44822PEN

Massima

La contraffazione di un atto della pubblica amministrazione, munito di timbro e firma del funzionario responsabile, integra il reato di falso in atto pubblico, anche se l'atto è privo di valenza probatoria o di funzione attestativa, in quanto tale falsificazione è comunque idonea a dare luogo a un procedimento amministrativo, avviando una pretesa impositiva nei confronti del destinatario. Ai fini della configurazione del reato di falso in atto pubblico, è sufficiente che la condotta sia inerente all'esercizio della pubblica funzione e contribuisca alla formazione di un procedimento della pubblica amministrazione, a prescindere dall'effettiva idoneità dell'atto a produrre effetti giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. BRUNO P. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce - sezione distaccata di Taranto del 28/11/2011;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Scardaccione Eduardo, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza indica…

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