Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19260 del 16 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:19260PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria indebitamente di somme di denaro a lui consegnate per conto dell'amministrazione pubblica, commette il reato di peculato e non quello di truffa aggravata, in quanto il possesso del denaro è qualificato dalla ragione del suo ufficio, anche quando le modalità di consegna siano irregolari o difformi dalle disposizioni organizzative. L'appropriazione di tali somme, di cui il pubblico ufficiale ha la disponibilità per ragione dell'ufficio pubblico ricoperto, integra il reato di peculato, a prescindere dalle modalità di acquisizione del possesso, poiché il denaro entra nella disponibilità dell'amministrazione pubblica nel momento stesso della consegna al pubblico ufficiale. Pertanto, l'omissione del versamento del denaro ricevuto nell'interesse dell'amministrazione per la quale agisce il pubblico ufficiale costituisce peculato, anche in presenza di irregolarità nelle modalità di riscossione e di pagamento. Il diniego delle attenuanti generiche è giustificato dalla gravità e reiterazione delle condotte appropriative, nonché dalla mancata restituzione delle somme. Infine, in caso di più reati unificati sotto il vincolo della continuazione, la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici deve essere determinata in concreto dal giudice in base ai criteri di cui all'articolo 133 c.p., con riferimento alla pena base stabilita per il reato più grave, come risultante a seguito della diminuzione per la scelta del rito, e non alla pena complessiva aumentata per la continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/04/2021 della Corte d'appello di Firenze;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORGI Maria Silvia;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DE MASELLIS Mariella, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato limitatamente alla pena accessoria e il rigetto del ricorso ne…

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