La partecipazione a un'associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di una serie indeterminata di reati, in particolare di riciclaggio e attività di smembramento di veicoli rubati, comporta la responsabilità penale di tutti i membri del sodalizio, anche di coloro che svolgono compiti di movimentazione e trasporto dei veicoli, in quanto consapevoli dell'attività illecita svolta all'interno dell'organizzazione. La condanna per il reato associativo non richiede la prova di un pactum sceleris formale, essendo sufficiente l'accertamento di una struttura organizzata e stabile, con ruoli e compiti definiti, finalizzata alla commissione di una pluralità indeterminata di reati. Il profitto derivante dalle attività illecite di riciclaggio può essere oggetto di confisca per equivalente, determinato sulla base del valore di mercato dei veicoli ricettati, senza necessità di individuare il profitto specifico di ciascun reato. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche deve essere valutato tenendo conto del comportamento processuale, del ruolo ricoperto, delle condizioni personali, familiari e sociali dell'imputato, nonché di eventuali segnali di inversione di tendenza nella conduzione della propria vita.