Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 14577 del 24 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:14577CIV

Massima

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Il contratto di appalto può essere risolto per inadempimento grave dell'appaltatore solo quando sia provata l'effettiva entità e la rilevanza dei vizi e delle difformità dei lavori eseguiti, non essendo sufficiente la mera interruzione dei lavori da parte dell'appaltatore. Grava sull'appaltatore l'onere di provare quali lavori abbia effettivamente eseguito fino all'abbandono del cantiere, non potendosi accogliere la sua domanda di pagamento di ulteriori somme oltre a quelle già corrisposte dal committente in assenza di tale prova. Il giudice di merito ha ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie, senza essere tenuto a confutare ogni singolo elemento di prova, purché la motivazione sia logica e congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGILIO ((omissis)) - Presidente

Dott. PAPA Patrizia - Consigliere

Dott. CAVALLINO Linalisa - Consigliere

Dott. BESSO MARCHEIS Chiara - Consigliere

Dott. VARRONE Luca - Rel. - Consigliere

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 20572/2019 R.G. proposto da:
Bo.Sa., elettivamente domiciliato in ROMA, (...), presso lo studio dell'avvocato AL.AV. che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato RO.PE.;
- ricorrente -
contro
Ve.Ra., Ac.Ni., elettivamente domiciliati in ROMA, (...), presso lo studio dell'avvocato CA.TO. rappresentato e difeso dall'avvocato AN.RE.;
- controricorrente -
nonché contro
Eredi di Ac.Lu.
- intimati -
avverso la sentenza della CORTE D'APPELLO di ANCONA n. 1104/2018 depositata il…

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