Il parere favorevole al rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva di una cava di calcare, situata in un'area di ricarica della falda freatica servente il centro abitato di un Comune confinante, è legittimo qualora l'amministrazione competente abbia adeguatamente valutato e confutato, sotto il profilo tecnico-scientifico, i timori del Comune circa i rischi di inquinamento della falda, imponendo al soggetto autorizzato specifiche prescrizioni a carattere precauzionale, tra cui il costante monitoraggio, senza che le considerazioni sulla vulnerabilità contenute negli strumenti di pianificazione risultino disattese. Infatti, la zona di protezione prevista dall'art. 94 del d.lgs. n. 152/2006 non implica un vincolo assoluto di utilizzo delle aree, ma un uso "controllato" che, nel caso di specie, appare adeguatamente valutato. Inoltre, gli obblighi relativi alle opere di recupero previsti dagli strumenti urbanistici locali sono estranei alle valutazioni concernenti il rilascio del parere favorevole all'attività estrattiva ai sensi dell'art. 26 del d.lgs. 152/2006.