Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21556 del 30 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:21556PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente disposto nei confronti di un soggetto, anche madre di prole minore convivente, qualora emergano gravi indizi di colpevolezza in ordine alla sua partecipazione a un'attività di spaccio di sostanze stupefacenti, caratterizzata da una allarmante personalità criminale desumibile da precedenti specifici e recenti, nonché dalla circostanza che i fatti siano stati commessi durante la sottoposizione a misura di prevenzione, in assenza di elementi idonei a ritenere che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con misure meno afflittive. Ciò in quanto le esigenze di tutela della collettività dal pericolo di reiterazione del reato prevalgono, in tali casi, sulla necessità di cura e assistenza della prole minore. Le videoriprese effettuate dalla polizia giudiziaria in luoghi aperti al pubblico, quali i giardini condominiali, rientrano nella categoria delle prove atipiche di cui all'art. 189 c.p.p. e sono pertanto pienamente utilizzabili, senza necessità di previo provvedimento autorizzativo del giudice, non configurandosi alcuna indebita intrusione nella privata dimora o nel domicilio. L'omessa tempestiva iscrizione dell'indagato nel registro delle notizie di reato non determina alcuna nullità, in assenza di problemi di utilizzabilità degli esiti delle indagini, atteso che l'iscrizione può avvenire anche successivamente, purché prima dell'esercizio dell'azione penale. Infine, il mancato deposito delle registrazioni audio delle intercettazioni non integra alcuna nullità, ove il difensore non abbia previamente richiesto di accedere a tali atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta da:

Dott. CIAMPI Francesco Maria - Presidente

Dott. VIGNALE Lucia - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Relatore

Dott. MICCICHÈ Loredana - Consigliere

Dott. FABIO ANTEZZA - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ta.Ro. nato a R il (Omissis);
avverso l'ordinanza del 04/11/2023 del TRIB. LIBERTÀ di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRO RANALDI.
La Corte dà atto che, in relazione al presente procedimento è pervenuta, in data 05/04/2024, istanza di rinvio per legittimo impedimento determinata da concomitanti impegni professionali, nonché, in data odierna, certificazione relativa alla Sig.ra Angela Po., attestante che la stessa è affetta da sindrome influenzale.
Il Proc. Gen. sull'istanza di rinvio si rimette alla Corte e, altresì, conclude pe…

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