Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 38019 del 20 novembre 2006

ECLI:IT:CASS:2006:38019PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990, è configurabile anche in presenza di un contributo causale minimo, ma non insignificante, del singolo partecipante all'esistenza e al rafforzamento dell'associazione, purché tale contributo sia prestato consapevolmente e in vista del perseguimento degli scopi criminosi della consorteria. La partecipazione può essere anche non permanente e limitata nel tempo, essendo sufficiente il coinvolgimento del soggetto nell'apparato strutturale criminoso attraverso l'assunzione di un ruolo specifico funzionale alla realizzazione degli obiettivi illeciti. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, il giudice può legittimamente fondarsi sulla gravità e reiterazione della condotta posta in essere dall'indagato, sulla sua radicalità di inserimento nei circuiti del mercato della droga e sull'elevato pericolo di recidiva, desumibili da un compendio indiziario che includa intercettazioni, attività investigative a riscontro e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché sulle precedenti condanne, anche se non specifiche, e sulla natura e quantità della sostanza stupefacente trattata, ritenute idonee a giustificare l'adozione della misura più afflittiva, in assenza di misure cautelari meno gravose in grado di soddisfare le esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE IV PENALE

composta dai signori magistrati:

dott. Carlo Brusco Presidente

dott. Vincenzo Romis Consigliere

dott. Gherardo Colombo Consigliere

dott. Luisa Bianchi Consigliere

dott. Patrizia Piccialli Consigliere

riuniti in camera di consiglio,

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da Di.Fa.Ri. avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catania in data 13.12.2005 che confermava la misura cautelare in carcere disposta nei suoi confronti dal GIP presso lo stesso Tribunale in data 10.11.2005;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Patrizia Piccialli;

udito il Procuratore generale nella persona del Sostituto proc. Gen. dott. Oscar Cedrangolo che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.

Fatto e diritto

Con l'ordinanza…

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