Il diniego di concessione edilizia per la realizzazione di una "tettoia" in cemento armato soprastante un piano terreno, ritenuta in realtà una sopraelevazione non conforme alle norme urbanistiche, è legittimo. Infatti, la costruzione progettata non rientra nella definizione di "tettoia" prevista dal regolamento edilizio comunale, in quanto presenta caratteristiche tecniche e strutturali tali da configurarla come una vera e propria sopraelevazione dell'edificio, non consentita dalle prescrizioni del piano regolatore generale per la zona omogenea B3. Inoltre, il lotto in questione, pur essendo intercluso, non è soggetto all'indice di edificabilità di 1.000 mc previsto dalla normativa regionale richiamata dalla ricorrente, bensì al più restrittivo indice di 1,2 mc/mq stabilito dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore per le zone B3. Pertanto, il diniego di concessione edilizia per la realizzazione della "tettoia" è legittimo, in quanto la costruzione progettata non è conforme agli strumenti urbanistici vigenti. Il provvedimento di diniego, inoltre, è adeguatamente motivato, avendo l'amministrazione comunale esplicitato le ragioni tecniche che impediscono l'applicazione dell'indice di cubatura di 1.000 mc invocato dalla ricorrente. Infine, il rigetto dell'intera domanda di concessione edilizia, pur se l'inammissibilità rilevata riguardava solo la parte sopraelevata, non determina l'invalidità del provvedimento, in quanto l'amministrazione aveva previamente invitato la ricorrente ad apportare le necessarie modifiche al progetto per renderlo autorizzabile.