Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2154 del 2016

ECLI:IT:TARNA:2016:2154SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di una costruzione abusiva, al pari di tutti i provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, è atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né alcuna motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. L'abuso edilizio rappresenta un illecito permanente integrato dalla violazione dell'obbligo, perdurante nel tempo, di ripristinare in conformità a diritto lo stato dei luoghi, di talché ogni provvedimento repressivo dell'Amministrazione non è emanato a distanza di tempo da un illecito ormai esaurito, bensì interviene su una situazione antigiuridica che perdura sino a quel momento. Il fattore tempo non agisce in sinergia con l'apparente legittimità dell'azione amministrativa favorevole, a tutela di un'aspettativa conforme alle statuizioni amministrative pregresse, non potendo l'interessato dolersi del fatto che l'Amministrazione non abbia emanato in data antecedente i dovuti atti repressivi. L'Amministrazione, in linea di massima, nel disporre la sanzione demolitoria ben può limitarsi a verificare l'assenza di permesso di costruire, essendo sufficiente tale assenza a giustificare l'ordine di riduzione in pristino, senza dover effettuare ulteriori accertamenti in ordine alla modalità e data di esecuzione degli interventi abusivi. Tuttavia, per il principio di buona amministrazione e di correttezza nei rapporti con i privati, tale regola generale può subire una deroga solo nei casi eccezionali in cui siano presenti degli evidenti elementi che mettano in dubbio l'abusività delle opere, quali ad esempio evidenze della possibile notevole risalenza degli interventi edilizi, ipotesi in cui l'Amministrazione non può ignorare del tutto tali circostanze ma deve compiere una istruttoria completa sul punto prendendo in esame le circostanze in questione al fine di trarne le dovute conclusioni. La realizzazione di manufatti uniti ad un immobile principale che determinino una variazione planovolumetrica ed architettonica dell'immobile, non rientrando tra le opere minori soggette a D.I.A., sono soggette al preventivo rilascio di permesso di costruire.

Sentenza completa

N. 02486/2012
REG.RIC.

N. 02154/2016 REG.PROV.COLL.

N. 02486/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2486 del 2012, proposto da:
Bruno Nicolosi, rappresentato e difeso dall'avv. Monica Vassallo, con domicilio eletto in Napoli, viale Gramsci n. 21;

contro

Comune di Napoli, rappresentato e difeso dagli avv. Anna Pulcini, Giuseppe Tarallo, Barbara Accattatis Chalons D'Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Bruno Ricci, Gabriele Romano, con domicilio eletto presso l’Avvocatura Municipale - palazzo S. Giacomo;

per l'annullamento

della disposizione dirigenziale del Comune di Napoli n. 126 del 29 febbrai…

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