Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39052 del 8 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:39052PEN

Massima

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L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 è configurabile anche quando il reato di estorsione non sia commesso da soggetti appartenenti ad un'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la condotta sia connotata dall'impiego di modalità tipiche del metodo mafioso, quali l'assoggettamento e l'intimidazione derivanti dal controllo esercitato dal gruppo di appartenenza degli autori del reato sul territorio, a prescindere dalla loro formale adesione ad un'organizzazione criminale. Ai fini della sussistenza di tale aggravante non è necessario che la vittima subisca passivamente le richieste estorsive, essendo sufficiente che le minacce siano accompagnate dalla maggior "forza di persuasione" derivante dal timore scaturente dal dominio esercitato dal gruppo di riferimento degli autori del reato. Inoltre, il pregresso rapporto di familiarità o di cointeressenza tra vittima ed estorsori non esclude l'aggravante, ove la condotta sia comunque connotata dalle caratteristiche tipiche del metodo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alber - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. , N. IL (OMESSO);

contro

2) VA. DA. N. IL (OMESSO);

3) VA. CO. N. IL (OMESSO);

4) VA. SA. N. IL (OMESSO);

5) PR. MA. N. IL (OMESSO);

6) PR. VI. N. IL (OMESSO);

7) P. A. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1420/2005 CORTE APPELLO di CATANZARO, depositata il 26/02/2008;

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