Il diritto al risarcimento del danno derivante da un provvedimento amministrativo illegittimo si prescrive nel termine di cinque anni dalla data di verificazione del fatto dannoso, a prescindere dall'impugnazione del provvedimento e dal passaggio in giudicato della relativa sentenza di annullamento. Ciò in quanto, prima dell'entrata in vigore del Codice del processo amministrativo, era ormai consolidato il principio secondo cui per chiedere il risarcimento del danno legato alla violazione di interessi legittimi non era necessaria la previa impugnazione del provvedimento lesivo. Di conseguenza, il termine di prescrizione dell'azione risarcitoria decorre dalla data dell'illecito e non da quella del passaggio in giudicato della sentenza di annullamento, non costituendo l'esistenza dell'atto amministrativo un impedimento all'esercizio dell'azione risarcitoria. Pertanto, qualora il danno lamentato si riferisca a fatti verificatisi in data antecedente all'entrata in vigore del Codice del processo amministrativo, il diritto al risarcimento si prescrive nel termine di cinque anni dalla data di realizzazione del danno, ai sensi dell'art. 2947 c.c. Ciò comporta che, ove il ricorso per il risarcimento del danno sia proposto oltre tale termine, la relativa domanda deve essere rigettata per intervenuta prescrizione.