Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29919 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29919PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale deve essere adeguatamente motivato in ordine alle specifiche modalità della condotta attribuita all'indagato, non essendo sufficiente il mero richiamo alle dichiarazioni accusatorie di un collaboratore di giustizia, ove non siano chiaramente illustrate le concrete modalità del comportamento tenuto dall'indagato nei confronti delle persone offese, al fine di sostenere l'ipotesi delittuosa contestata. La carenza di una tale motivazione integra il vizio di cui all'art. 606, comma 1, lett. b) e c), c.p.p., comportando l'annullamento del provvedimento cautelare con rinvio al giudice per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiuli - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 24/12/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DE BERARDINIS SILVANA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. Terranova G., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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