Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40192 del 7 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40192PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del giudizio di impugnazione avverso la sentenza di applicazione della pena concordata ai sensi dell'art. 444 c.p.p., può conoscere esclusivamente delle questioni attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, essendo preclusa la deduzione di doglianze relative alla violazione di norme processuali, come quella di cui all'art. 129 c.p.p. in tema di proscioglimento per mancanza di prove di colpevolezza. Tale limitazione dei motivi di ricorso, introdotta dalla L. n. 103 del 2017, trova applicazione anche alle sentenze di patteggiamento la cui richiesta sia stata proposta successivamente all'entrata in vigore della novella legislativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/11/2017 del TRIBUNALE di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
lette/sentite le conclusioni del PG;
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del Tribunale di Torino in data 7 novembre 2017, emessa ai sensi dell'articolo 444 c.p.p., e' stata applicata a (OMISSIS) la pena concordata dalle parti in ordine al reato di furto aggravato in concorso, consumato…

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