Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31303 del 16 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31303PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, richiede l'impiego concreto della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e l'assoggettamento ed omertà che ne conseguono, non essendo sufficiente il mero collegamento con contesti di criminalità organizzata. Pertanto, l'esclusione di tale aggravante è legittima laddove, pur in presenza di elementi riconducibili a un contesto di criminalità, non emergano specifici fattori indicativi dell'utilizzo del metodo mafioso, come l'adozione di cautele da parte degli esecutori per evitare il riconoscimento e il timore di essere scoperti, che denotano l'assenza di un radicato assoggettamento e omertà nel territorio di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1204/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 04/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAMPETTI UMBERTO;

sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 04.10.2013 il Tribunale di Bari, costituito ai sensi …

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