Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso avverso l'annullamento in autotutela di una procedura di gara per l'affidamento in concessione della realizzazione e gestione di "Punti Verde Ristoro" in aree verdi comunali, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'aggiudicatario provvisorio di una gara pubblica è titolare di una posizione giuridica qualificata e differenziata che lo legittima ad agire in giudizio per contestare l'annullamento della procedura, a prescindere dal fatto che non sia ancora intervenuta l'aggiudicazione definitiva. 2. Nelle concessioni che prevedono la realizzazione di opere pubbliche, anche se accessorie rispetto all'oggetto principale del contratto (la gestione di un servizio pubblico), trovano integrale applicazione le norme del Codice dei contratti pubblici in materia di programmazione, progettazione, affidamento e realizzazione dei lavori pubblici. 3. In particolare, è indefettibile la predisposizione, da parte dell'amministrazione, di uno studio di fattibilità preliminare, al fine di valutare preventivamente gli aspetti ambientali, storici, archeologici e paesaggistici degli interventi, nonché la definizione dei requisiti tecnici ed economici necessari per la partecipazione alla gara. 4. L'assenza di tali adempimenti preliminari, rimettendo agli stessi concorrenti la scelta delle opere da realizzare e la definizione dei requisiti di partecipazione, determina l'illegittimità della procedura di gara. 5. Anche nelle concessioni di servizi pubblici locali, l'amministrazione deve comunque rispettare i principi di trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, predeterminazione dei criteri selettivi, previsti dall'art. 30 del Codice dei contratti pubblici. 6. L'annullamento in autotutela di una procedura di gara illegittima per le suddette ragioni è legittimo, in quanto volto a ripristinare le condizioni di corretto funzionamento dei meccanismi concorrenziali. 7. Sussiste la responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione, con conseguente obbligo di risarcire il danno emergente (spese sostenute per la partecipazione alla gara), qualora abbia indotto i concorrenti a confidare ingiustificatamente nella conclusione positiva di una procedura invalida sin dall'origine.