Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 25303 del 23 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25303PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale può essere applicata a una persona quando sussistono sufficienti elementi che ne dimostrino l'attuale pericolosità sociale, desumibili dal suo curriculum criminale e dalla mancanza di seri indizi di un effettivo mutamento di vita, nonostante eventuali precedenti periodi di detenzione, attività lavorativa e partecipazione a programmi di recupero. I giudici di merito hanno ampia discrezionalità nella valutazione di tali elementi, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di totale mancanza o manifesta illogicità. Il ricorso per cassazione in materia di misure di prevenzione è ammesso solo per violazione di legge, senza possibilità di riesame del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto Presidente del 10/06/2 -

Dott. DI TOMASSI Mariastefania rel. Consigliere ORDINA -

Dott. CAPOZZI Raffaele Consigliere N. 2 -

Dott. CASSANO Margherita Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. MAZZEI Antonella Consigliere N. 5708/2 -

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

Di. St. Ma. , nato il (OMESSO);

avverso il decreto emesso in data 14.10.2010 dalla Corte di appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. M. Stefania Di Tomassi;

Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale …

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