Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6665 del 12 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:6665PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condizione di esposizione alla pubblica fede, prevista dall'art. 625 c.p., n. 7, terza ipotesi, quale circostanza aggravante del reato di furto, non dipende dalla natura pubblica o privata del luogo in cui si trova la cosa sottratta, ma dalla sua accessibilità e dalla mancanza di adeguata custodia o sorveglianza, in modo tale che essa risulti esposta al rispetto e alla fiducia della generalità dei consociati. Pertanto, tale aggravante può sussistere anche quando il bene oggetto di furto si trovi in un luogo privato, purché sia liberamente accessibile e non adeguatamente protetto. L'elemento determinante ai fini dell'applicazione dell'aggravante non è dunque la titolarità pubblica o privata del luogo, bensì la condizione di esposizione della cosa alla pubblica fede, intesa come affidamento generalizzato nella sua integrità e inviolabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/11/2012 della Corte d'appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

l. Con sentenza…

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