Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46982 del 16 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:46982PEN

Massima

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Il possesso di oggetti atti ad offendere, rinvenuti in prossimità di manifestazioni sportive, ai fini dell'applicazione del DASPO, non richiede l'accertamento di una titolarità civilistica o di un nesso di stretta contiguità tra l'oggetto e la persona, essendo sufficiente la mera disponibilità materiale e la consapevolezza della presenza degli stessi da parte di ciascun componente del gruppo. Inoltre, in presenza di una condotta concorsuale, non è necessaria una valutazione individualizzata, essendo sufficiente l'accertamento di un contributo, anche minimo, morale o materiale, da parte di ciascun partecipante al gruppo, in applicazione di un'interpretazione costituzionalmente orientata del principio di personalità della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VENEZIA;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/02/2018 del GIP TRIBUNALE di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDRONIO ALESSANDRO MARIA;
lette le conclusioni del P.G. nel senso dell'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinanza del 8 febbraio 2018, il Gip del Tribunale di Venezia non ha convalidato i…

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