Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30797 del 19 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30797PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nell'ambito di un procedimento di prevenzione è inammissibile se proposto dal difensore del terzo interessato privo di procura speciale, in quanto la giurisprudenza di legittimità ha costantemente affermato che il ricorso per cassazione avverso il decreto che dispone tale misura di prevenzione è inammissibile se proposto dal difensore del terzo interessato non munito di procura speciale, non trovando applicazione in tal caso la disposizione di cui all'articolo 182 c.p.c., comma 2, per la regolarizzazione del difetto di rappresentanza. Inoltre, è da reputare inammissibile anche il motivo di ricorso riguardante questioni non dedotte in appello, in quanto costituisce una questione nuova. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile e la parte ricorrente condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di Euro 1.000,00 alla Cassa delle Ammende, non essendo dato escludere la sussistenza dell'ipotesi della colpa nella proposizione dell'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 50/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 15/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. IZZO Gioacchino, Sostituto Procuratore Generale presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 15 maggio 2015, la Corte di appello di Milano conferma…

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