Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41350 del 3 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:41350PEN

Massima

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La richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, introdotta dalla Legge n. 67 del 2014, deve essere proposta entro i termini previsti dall'art. 464-bis, comma 2, c.p.p., ossia fino a che non siano formulate le conclusioni a norma degli artt. 421 o 422 c.p.p., o fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado nel giudizio direttissimo e nel procedimento di citazione diretta a giudizio. La mancata previsione di una disciplina transitoria da parte del legislatore deve essere interpretata come volontà di escludere l'applicabilità dell'istituto ai procedimenti pendenti all'entrata in vigore della nuova normativa che abbiano superato tali termini, in quanto tale scelta non risulta palesemente irragionevole e rientra nella discrezionalità del legislatore. Pertanto, la richiesta di messa alla prova presentata oltre i termini indicati dall'art. 464-bis, comma 2, c.p.p. deve essere considerata tardiva e, conseguentemente, rigettata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. D'ISA Claudio - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1162/2015 TRIBUNALE di FORLI', del 06/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;
lette le conclusioni del PG Dott. GALLI Massimo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS), a mezzo del difensore di fiducia, ha proposto ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza con la quale il giudice monocratico del tribunale di Forli', nel giudizio di opposizione a decret…

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