Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione all'esercizio di una comunità-alloggio per minori stranieri non accompagnati è legittimo quando emergano gravi e reiterate violazioni della carta dei servizi o gravi inadempimenti delle modalità di erogazione delle prestazioni, tali da pregiudicare la possibilità di mantenere corretti rapporti di collaborazione con gli enti gestori e da compromettere la garanzia della qualità dei servizi resi, a tutela del superiore interesse dei minori coinvolti. L'Amministrazione, in tali casi, non è tenuta a indicare specifiche prescrizioni e termini per l'adeguamento, potendo procedere direttamente alla revoca dell'autorizzazione, in considerazione della rilevanza e della non sanabilità delle violazioni accertate. Il rigetto di una nuova istanza di autorizzazione è altresì legittimo quando, a seguito della revoca precedente, siano venuti meno i requisiti di garanzia della qualità dei servizi e del rispetto della normativa in materia di lavoro e contribuzione per il personale impiegato. Il rispetto dei termini procedimentali previsti dalla legge può essere derogato in applicazione dei principi di cui agli artt. 2, comma 7, e 10-bis della L. 241/1990.