Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35277 del 24 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35277PEN

Massima

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Il delitto di partecipazione all'associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. non si configura per la mera adesione ideale all'organizzazione criminale, ma richiede un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo attivo e funzionale, in esecuzione del quale l'interessato si metta a disposizione dell'associazione per il perseguimento dei comuni fini illeciti. Pertanto, ai fini della sussistenza del reato associativo, non è sufficiente la mera chiamata in correità da parte di un collaboratore di giustizia, ma occorrono ulteriori elementi probatori che dimostrino in modo specifico ed individualizzante l'assunzione di un ruolo dinamico e funzionale all'interno dell'organizzazione criminale, desumibile da indicatori fattuali concreti. Il giudice deve quindi esplicitare con chiarezza i termini e le modalità attraverso cui il soggetto abbia assicurato il proprio contributo causalmente rilevante alla permanenza in vita dell'associazione e al conseguimento dei suoi scopi illeciti, non potendo basarsi esclusivamente sulla circostanza dell'assunzione lavorativa presso un'impresa riconducibile all'organizzazione mafiosa, ove tale elemento non sia adeguatamente contestualizzato e collegato a condotte specifiche di agevolazione dell'attività criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25-26/01/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessandra Bassi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Perelli Simone, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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