Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21008 del 27 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21008PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che si appropria indebitamente di somme di denaro afferenti al risparmio postale, mediante la falsificazione di documenti e l'utilizzo fraudolento di carte Postamat, risponde del reato di peculato e non di appropriazione indebita, in quanto l'attività di raccolta del risparmio postale, effettuata per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze e di Poste Italiane S.p.A., riveste natura pubblicistica. Pertanto, la condotta appropriativa realizzata dal dipendente di Poste Italiane S.p.A. nell'esercizio delle sue funzioni di direttore di ufficio postale integra il delitto di peculato, non essendo configurabile l'ipotesi attenuata del peculato d'uso in relazione al denaro, in quanto bene fungibile. La gravità e la pluralità delle condotte appropriative, protrattesi per oltre sette anni, nonché l'entità delle somme sottratte dai libretti postali degli utenti, giustificano l'applicazione di una pena base significativamente superiore al minimo edittale e di un rilevante aumento per la continuazione, salvo la necessaria riduzione della pena complessiva per le attenuanti generiche e la diminuente del rito abbreviato. Tuttavia, gli episodi di appropriazione indebita, essendo estranei all'attività pubblicistica di raccolta del risparmio postale, devono essere esclusi dalla contestazione e dichiarati prescritti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. GIORGI M. S. - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/09/2020 della Corte d'appello di Bologna;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Ravenna, con sentenza del 9 ottobre 2018 pronunziata all'esit…

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