Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52153 del 7 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52153PEN

Massima

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Il delitto di corruzione propria si configura quando il pubblico ufficiale, dietro corresponsione di un indebito compenso, esercita i suoi poteri discrezionali prescindendo da una imparziale comparazione degli interessi in gioco, al fine di raggiungere un esito predeterminato, anche quando questo risulti coincidere, ex post, con l'interesse pubblico. L'elemento decisivo per la sussistenza del reato è la vendita della discrezionalità di cui il pubblico ufficiale dispone, a prescindere dalla legittimità degli atti amministrativi assunti a presupposto della condotta corruttiva. Il pericolo di reiterazione di condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede può essere desunto dalla peculiare estensione e consistenza degli interessi dell'indagato in un determinato settore economico, strettamente connessi agli esiti favorevoli dei procedimenti amministrativi che riguardano lo svolgimento di tale attività, nonché dai rapporti confidenziali e di cointeressenza economica dell'indagato con i pubblici ufficiali addetti alla tutela di tali interessi. Il pericolo attuale e concreto per l'acquisizione o la genuinità della prova, richiesto per l'emissione di una misura cautelare personale, è riferibile non solo a condotte proprie dell'indagato ma anche a quelle di coindagati volte a inquinare, nell'interesse comune, il quadro probatorio emergente nel corso delle indagini preliminari. Tale pericolo può essere desunto dalla possibilità che gli indagati, in ragione della loro posizione e influenza, entrino in contatto con soggetti, studi e/o uffici in possesso di atti o documenti diversi da quelli già acquisiti e in grado di incidere, ove sottratti o nascosti, sull'esito delle indagini ancora in corso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/05/2016 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO che chiede per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 30/05/2016 il Tribunale di Palermo ha confermato gli arresti domiciliari applicati a (OMISSIS) dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese per…

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