Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19157 del 18 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19157PEN

Massima

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Il furto aggravato dal mezzo fraudolento si differenzia dalla truffa in base alla presenza o meno di un atto dispositivo cosciente e volontario da parte della persona offesa. Quando il bene viene sottratto al detentore contro la sua volontà, si configura il furto aggravato; mentre si realizza la truffa quando il possesso viene conseguito attraverso un atto dispositivo del soggetto passivo, il cui consenso risulta viziato a causa degli artifici posti in essere dall'agente. Ai fini della configurabilità dell'aggravante della destrezza nel delitto di furto, non è necessario l'uso di una eccezionale abilità, essendo sufficiente che l'agente approfitti di una qualunque situazione soggettiva od oggettiva, favorevole ad eludere la normale vigilanza della persona offesa. Nel giudizio abbreviato, l'eccezione relativa all'illegittima acquisizione di atti di indagine deve essere sollevata preliminarmente, prima dell'introduzione del procedimento, e non può essere dedotta successivamente con i motivi di appello. Gli esiti delle intercettazioni disposte per una fattispecie di reato che consente il ricorso a tale mezzo di ricerca della prova sono utilizzabili anche quando il fatto, nel corso del procedimento, venga inquadrato in altra ipotesi criminosa per la quale, in base all'articolo 266 c.p.p., l'attività di intercettazione non sia consentita. Ai fini dell'autorizzabilità delle operazioni di intercettazione, è sufficiente la sussistenza di "gravi indizi di reato", senza che sia necessaria la presenza di "gravi indizi di colpevolezza" a carico di una persona determinata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3555/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 24/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA MONTAGNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

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