Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8347 del 2 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:8347PEN

Massima

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La confisca di prevenzione dei beni è legittima quando risulta accertata la sproporzione tra il valore dei beni di cui il proposto abbia la titolarità o la disponibilità e il suo reddito o la sua attività economica, in assenza di prova della legittima provenienza dei beni da parte del proposto. Il giudice può desumere la riferibilità dei beni al proposto anche da elementi indiziari, come le risultanze di intercettazioni che dimostrino il suo interesse e il suo controllo diretto sull'attività economica, nonché l'insufficienza delle risorse finanziarie del proposto e dei suoi familiari per giustificare l'investimento. L'onere di provare la legittima provenienza dei beni grava sul proposto, in applicazione del principio della "vicinanza della prova", in quanto egli è nella migliore posizione per acquisire o fornire gli elementi necessari a sostenere la tesi difensiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massim - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - Consigliere

Dott. GIORGI M. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 22/01/2020 della Corte di appello Palermo;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Maria Silvia Giorgi;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Palermo, con il provvedimento i…

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