Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42053 del 26 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42053PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza furtiva, in assenza di una credibile e circostanziata giustificazione circa l'identità del soggetto dal quale il bene è stato acquistato, integra il reato di ricettazione, non potendosi ritenere l'acquisto in buona fede. Infatti, l'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta costituisce un elemento idoneo a provare l'elemento soggettivo del reato, in quanto il possesso di un bene di provenienza illecita, senza che l'imputato sia in grado di fornire precise informazioni sul cedente, rende implausibile l'ipotesi di un acquisto in buona fede. Pertanto, la mancata identificazione del presunto venditore, nonostante il lungo lasso di tempo intercorso tra il fatto e il processo, è sintomatica della consapevolezza dell'imputato circa la provenienza illecita del bene. Inoltre, la circostanza che l'imputato abbia pagato un prezzo ritenuto congruo e che le condizioni del bene non destavano sospetti, non è sufficiente a dimostrare la buona fede, atteso che l'elemento soggettivo del reato di ricettazione può essere desunto anche da elementi indiziari, come l'omessa o non credibile indicazione della provenienza del bene. Infine, l'applicazione dell'attenuante generica non può essere riconosciuta in presenza di gravi e specifici precedenti penali dell'imputato, in quanto tali precedenti incidono negativamente sulla valutazione della sua personalità e sulla possibilità di una sua futura risocializzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ce. Ez. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Roma del 24.4.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

La Corte di appello di Roma con sen…

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