Consiglio di Stato sentenza n. 4959 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4959SENT

Massima

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La durata decennale della concessione di area pubblica per l'esercizio di attività commerciale, prevista dall'art. 28, lett. a) del D.Lgs. n. 114/1998 e dall'art. 37, lett. a) della L.R. Lazio n. 33/1999, non può essere derogata unilateralmente dall'amministrazione comunale attraverso la previsione di una durata inferiore nel bando di gara o nel contratto di concessione, in quanto tale disciplina normativa costituisce un limite inderogabile alla discrezionalità amministrativa, a tutela dell'affidamento e della stabilità dell'attività economica del concessionario. Pertanto, il rinnovo della concessione per la durata legale di dieci anni deve essere riconosciuto d'ufficio dall'amministrazione, senza necessità di specifica istanza del concessionario, in ossequio ai principi di legalità, buon andamento, ragionevolezza e proporzionalità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 della Costituzione. L'eventuale diniego o ritardo ingiustificato dell'amministrazione nel provvedere al rinnovo della concessione per la durata decennale configura un comportamento illegittimo, lesivo dell'affidamento e delle legittime aspettative del concessionario, che può dar luogo alla responsabilità risarcitoria dell'ente locale per danno da ritardo o da provvedimento illegittimo, ai sensi degli artt. 2-bis della L. n. 241/1990 e 2043 c.c. L'acquiescenza del concessionario ai precedenti atti amministrativi che avevano stabilito una durata inferiore della concessione non può essere rilevata d'ufficio dal giudice senza il previo avviso di cui all'art. 73, comma 3, c.p.a., in quanto tale eccezione non era stata tempestivamente sollevata dalla difesa dell'amministrazione, violando così il diritto di difesa del concessionario.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/06/2024

N. 04959/2024REG.PROV.COLL.

N. 10364/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10364 del 2019, proposto dalla signora Simonetta Gonfiantini, rappresentata e difesa dagli avvocati Giuseppe Gallinaro, Toni De Simone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Latina, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Paolo Cavalcanti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Paolo Pontecorvi in Roma, piazza dell'Orologio n. 7;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio - Sezione staccata di L…

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