Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12169 del 28 marzo 2002

ECLI:IT:CASS:2002:12169PEN

Massima

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Il legittimo impedimento dell'imputato a comparire all'udienza, comprovato da idonea certificazione medica, deve essere valutato dal giudice in modo rigoroso e non può essere escluso sulla base di meri elementi di fatto non strettamente necessari, come l'assenza di indicazione del grado febbrile, quando la patologia diagnosticata, come nel caso di cistite, non richiede necessariamente la presenza di ipertermia per essere considerata grave impedimento. Inoltre, il difensore d'ufficio nominato ai sensi dell'art. 97, comma 4, c.p.p. a seguito dell'assenza ingiustificata del difensore originariamente designato, deve essere considerato sostituto processuale di quest'ultimo, con la conseguenza che l'omessa notifica a quest'ultimo del rinvio dell'udienza non determina la nullità del procedimento, in quanto il difensore d'ufficio presente è stato comunque edotto della nuova data.

Sentenza completa

FATTO E DIRITTO
S. S. era stato condannato dal tribunale di S. Angelo dei Lombardi alla pena di mesi nove di reclusione oltre al risarcimento dei danni in favore della parte civile, per aver cagionato lesioni gravi, guarite in 42 giorni, a S. L. A.
La corte d'appello di Napoli, in sede di gravame, disattendeva sia l'eccezione di nullità del giudizio per il mancato rinvio dell'udienza nonostante il legittimo impedimento a comparire dell'imputato, sia la denunciata nullità per omesso avviso al difensore d'ufficio del rinvio dell'udienza a seguito dello sciopero degli avvocati, e -accogliendo parzialmente l'impugnazione- escludeva l'aggravante di cui all'art. 583 c.p. e tenuto conto delle già concesse attenuanti generiche e della continuazione, rideterminava la pena in mesi sei di reclusione, confermando nel resto.
Avverso la sentenza ha proposto ricorso lo S., denunciando in primo luogo la nullità della sentenza di primo grado e d…

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