Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8415 del 2009

ECLI:IT:TARLAZ:2009:8415SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo avverso un provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse qualora sia stata presentata una domanda di condono edilizio, in pendenza della quale l'interesse sostanziale del ricorrente (il mantenimento delle opere) non risulta leso dal provvedimento impugnato, essendo sospeso l'esercizio della potestà sanzionatoria fino all'esito del procedimento di condono. In tale caso, la lesione dell'interesse del ricorrente dipenderebbe non già dal mero accertamento dell'abusività, ma dall'eventuale rigetto della domanda di condono e dalla conseguente necessità di demolire le opere. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto l'interesse sostanziale azionato col gravame non risulta attualmente leso dal provvedimento impugnato, essendo sospeso l'esercizio della potestà sanzionatoria in pendenza del procedimento di condono edilizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda Ter)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
Sul ricorso numero di registro generale 358 del 1992, proposto da:
Gi. Ac., rappresentato e difeso dall'avv. An. Te., con domicilio eletto presso An. Te. in Ro., via A. Be., (...);
contro
Comune di Ro., in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avv. Ri. Ma. e con lo stesso domiciliato in Ro., via Te. di Gi. n. (...), sede dell'Avvocatura Comunale;
e con l'intervento di ad adiuvandum:
di Fr. Ro. Bi., rappresentata e difesa dall'avv. Eu. Ba. col quale elettivamente domicilia in Ro., via Ti. n. (...);
per l'annullamento
della Ordinanza n. 151984 del 23.10.1991 di demolizione e rimozione delle opere abusive effettuate in piazza San Pa. alla Re., (...), int. (...).
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione…

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