Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23993 del 9 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23993PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, con condotte anche meramente passive, rafforzano il proposito criminoso altrui, essendo sufficiente il tacito assenso per integrare la responsabilità a titolo di concorso. La valutazione della gravità della condotta e dell'attendibilità della persona offesa rientra nel merito della decisione, insindacabile in sede di legittimità, purché la motivazione esponga adeguatamente il vaglio di intrinseca ed estrinseca credibilità, l'esistenza di elementi di riscontro e la sussistenza degli elementi costitutivi del reato contestato, anche in relazione all'elemento del profitto. L'errore di diritto, l'illogicità e l'insufficienza della motivazione, ove non emergano dalla sentenza impugnata, non possono essere dedotti per la prima volta in sede di legittimità, essendo preclusa una nuova valutazione del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

(OMISSIS), nata il (OMISSIS);

(OMISSIS), nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza della corte di appello di Salerno del 19 febbraio 2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udite le conclusioni del sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi i ricorsi inammissibili;

udito il difensore degli imputati, avv. (OMISSIS), c…

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