Il reato di truffa aggravata si configura quando gli imputati, mediante artifici e raggiri consistenti nella manomissione di registrazioni relative a giochi pubblici e nell'installazione di computer propri in luogo di quelli ufficiali collegati ai terminali della concessionaria, inducono in errore la clientela facendo apparire regolari le giocate raccolte con i terminali fraudolentemente installati, al fine di conseguire un ingiusto profitto costituito dall'incasso illegittimo dei corrispettivi delle giocate, con altrui danno. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente negare la concessione delle attenuanti generiche in ragione della protrazione della condotta, della professionalità illecita e della spudoratezza dimostrate, oltre che dell'intensità e fermezza del dolo, senza necessità di esaminare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti.