Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18567 del 5 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18567PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di omicidio tentato sussiste quando l'istigazione, anche se non determinante ai fini della commissione del fatto, abbia comunque rafforzato il proposito delittuoso dell'esecutore materiale o lo abbia incoraggiato a protrarre l'aggressione cruenta, circostanze che devono essere adeguatamente valutate dal giudice sulla base di una motivazione esaustiva che tenga conto del movente, dell'elemento psicologico, delle relazioni personali tra istigatore ed esecutore, del contesto e degli antefatti del delitto, nonché delle massime di esperienza. Inoltre, la valutazione della univocità della condotta omicida dell'esecutore materiale non può limitarsi al solo dato delle lesioni effettivamente arrecate, ma deve considerare l'insieme degli elementi della condotta, come la reiterazione dei colpi, i distretti anatomici attinti, le reazioni difensive delle vittime e l'intervento di terzi, al fine di accertare la sussistenza del dolo omicidiario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE prima PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di NAPOLI;

nei confronti di:

1) MA. AN. n. il (OMESSO);

2) AU. AN. RI. n. il (OMESSO);

3) FE. GI. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/12/2008 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Udito, altresi', in camera di consiglio il rappresentante del Pubblico Ministero in persona del Dott. DELEHAYE …

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