Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40351 del 30 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40351PEN

Massima

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Il ruolo apicale di un soggetto all'interno di un'associazione di tipo mafioso, unitamente alla permanenza della sua attività delittuosa anche durante la detenzione, comporta che il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. possa ritenersi consumato in un arco temporale successivo all'emissione di una prima ordinanza cautelare, senza che ciò integri un'erronea applicazione dell'art. 297, comma 3, c.p.p. in tema di computo dei termini di durata della custodia cautelare. Infatti, la permanenza del vincolo associativo e l'inalterata capacità di incidere sulle dinamiche dell'organizzazione criminale, nonostante lo stato di detenzione, impediscono di ritenere che il reato associativo sia stato consumato in un momento anteriore all'emissione della seconda ordinanza cautelare, atteso che il ruolo di vertice ricoperto dal soggetto è incompatibile con la rescissione dei legami con gli altri sodali. Pertanto, la diversità dei periodi di riferimento indicati nelle sentenze di condanna, relative a procedimenti distinti, dimostra l'autonomia dei due addebiti contestati, senza che sia necessario un esame puntuale degli episodi sintomatici della permanenza del vincolo associativo, essendo sufficiente il rilievo del perdurante ruolo apicale del soggetto all'interno dell'organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1667/2012 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 26/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott ANTONIO BEVERE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza 26.10.09 il Gip del tribunale di Milano, nel proc. N. 41849/07 RGNR, denominato "(OMISSIS)", ha applicato la misura della custodia in carcere a (OMISSI…

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